Gestori in panne
Qualche giorno orsono appuntavamo, nel nostro blog, degli ETF, strumenti che consentono ai risparmiatori di investire in mercati internazionali che sino a poco tempo fa erano inaccessibili, a costi di gestione più bassi rispetto a quelli prospettati dai fondi comuni di investimento e con maggiore visibilità.
Con riguardo ai fondi, proprio nella giornata di ieri, veniva pubblicato il rapporto di Assogestioni, il quale evidenziava le delusioni circa i risultati conseguiti dai gestori dei fondi, soprattutto con riguardo a quelli obbligazionari, che investono il proprio patrimonio in titoli di Stato ed in obbligazioni corporate, penalizzati dal significativo rialzo dei tassi che, da un anno a questa parte, ne ha ridotto le performance, evidentemente in quanto i gestori, ancorché dirottarsi su titoli a tasso variabile per proteggere i portafogli dal rischio rialzo-tassi, hanno mantenuto le proprie posizioni su titoli a reddito fisso. Con la conseguenza di un consistente deflusso dall’industria dei fondi.
Pesanti sono stati i riscatti degli obbligazionari e dei monetari. Solo i flessibili sembrano aver retto. Anche gli hedge fund hanno avuto dei deflussi per 410 mln di euro, mentre i disinvestimenti dei fondi italiani hanno superato i 6 mld di euro. Tutti i maggiori gruppi ed in particolare la PIONEER hanno chiuso in rosso. Sembrano tener solo i fondi esteri. Le motivazioni possono essere molteplici. Al riguardo, lo stesso Ministro dell’Economia Visco attribuirebbe la colpa della debacle dei fondi italiani alle aliquote e vorrebbe procedere ad una riforma per ottenere condizioni fiscali per allinearli con gli strumenti esteri. Ma siamo sicuri che siano soltanto questi i motivi? In un articolo di Panorama a firma di De Marchi vengono evidenziate le famose commissioni di gestione ( ne avevamo parlato abbondantemente nel nostro articolo sugli ETF), e l'immobilismo dei gestori, che vengono da lui BOCCIATI con un invito drastico "gestitevi da soli"
Con riguardo ai fondi, proprio nella giornata di ieri, veniva pubblicato il rapporto di Assogestioni, il quale evidenziava le delusioni circa i risultati conseguiti dai gestori dei fondi, soprattutto con riguardo a quelli obbligazionari, che investono il proprio patrimonio in titoli di Stato ed in obbligazioni corporate, penalizzati dal significativo rialzo dei tassi che, da un anno a questa parte, ne ha ridotto le performance, evidentemente in quanto i gestori, ancorché dirottarsi su titoli a tasso variabile per proteggere i portafogli dal rischio rialzo-tassi, hanno mantenuto le proprie posizioni su titoli a reddito fisso. Con la conseguenza di un consistente deflusso dall’industria dei fondi.
Pesanti sono stati i riscatti degli obbligazionari e dei monetari. Solo i flessibili sembrano aver retto. Anche gli hedge fund hanno avuto dei deflussi per 410 mln di euro, mentre i disinvestimenti dei fondi italiani hanno superato i 6 mld di euro. Tutti i maggiori gruppi ed in particolare la PIONEER hanno chiuso in rosso. Sembrano tener solo i fondi esteri. Le motivazioni possono essere molteplici. Al riguardo, lo stesso Ministro dell’Economia Visco attribuirebbe la colpa della debacle dei fondi italiani alle aliquote e vorrebbe procedere ad una riforma per ottenere condizioni fiscali per allinearli con gli strumenti esteri. Ma siamo sicuri che siano soltanto questi i motivi? In un articolo di Panorama a firma di De Marchi vengono evidenziate le famose commissioni di gestione ( ne avevamo parlato abbondantemente nel nostro articolo sugli ETF), e l'immobilismo dei gestori, che vengono da lui BOCCIATI con un invito drastico "gestitevi da soli"
Cheyenne
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